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La festa di San Giovanni in Abruzzo: tradizioni, usanze e il ritorno dell'antica fiera a Caramanico Terme

La festa di S. Giovanni arriva in prossimità del solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, all’apice dell’irraggiamento solare.

Già più antichi rituali pagani, come la Litha – dal celtico o dal greco – celebravano questo momento speciale attraverso la raccolta di erbe curative oppure con l’accensione di grandi falò.

 

In Abruzzo, in modo del tutto particolare, la notte di San Giovanni si carica di significati propiziatori e purificatori, dove gli elementi del mondo sovrannaturale si confondono con quelli della sfera religiosa.

 

Innumerevoli sono i rituali legati alle proprietà benefiche dell’acqua e della rugiada (la uàzza) ritenuta efficacissima per curare ogni tipo di dolore fisico oppure per irrobustire la capigliatura delle donne.

A Caramanico Terme all’alba si andava al fiume Orta per lavarsi faccia e mani, si dava da bere agli animali, poi si bagnavano dei tralci di rovo che, cinti intorno ai fianchi, avrebbero dovuto scongiurare dai dolori reumatici e addominali.

A Teramo ci si svegliava alle prime luci del ventiquattro e si bagnavano le mani con la rugiada caduta sull’erba, si stropicciavano gli occhi, si inumidivano fronte e tempie. Questo avrebbe dovuto aiutare a prevenire il mal di testa.

 

Momento solenne è lo spuntare del sole. Secondo la tradizione popolare nella palla luminosa del sole sull’orizzonte del mare si può scorgere la faccia di Giovanni Battista che si lava tre volte nella conca d'oro. Il tuffarsi del sole tre volte nel mare si associa alla testa del santo gettata nel fiume Tevere. Se, nell'uscire, la faccia del sole è chiara, è segno di buona annata; al contrario, se appare oscurata indica sventura.

Nella notte di S. Giovanni si raccolgono erbe e fiori spontanei, come l'iperico, l'assenzio, la malva, che vengono lasciati in infusione tutta la notte, per poi essere utilizzati nella cosiddetta “acqua di San Giovanni”, considerata benefica e protettiva.

Leggenda vuole che piante come la mandragora in questa notte vengano prescelte dalle streghe per preparare le loro pozioni magiche. L’aspetto antropomorfo che assume la sua radice infatti ha da sempre alimentato la fantasia popolare, tanto da portare a credere che il suo pianto sia in grado di uccidere un uomo.

 

San Giovanni era anche il comparatico e commaratico per eccellenza, quando cioè si rinsaldavano gli affetti familiari e i legami tra amici. Si recitavano formule augurali e si scambiavano variegati mazzetti di fiori.

Un rito di comparatico molto caratteristico si teneva in diversi paesi abruzzesi, dove due ragazzi o ragazze, dopo essersi scambiati i fiori, legavano i rispettivi mignoli girando tre volte intorno all’altare della chiesa madre recitando: “Cumbare e cummarozze, facemmece a cumbare, se male ce vuleme, alu ‘mberne ci ni jeme, si bene ce purteme, ‘mbaradise ci artruveme”.

A Spoltore, sulle colline pescaresi, è invece ancora sentito il rito de “Lu Ramajette”, in cui coppie di commari e compari si scambiano simbolicamente un fascio di erbe, bagnandole nell’acqua della fontana che si trova vicino la chiesa del santo. Con questo rito si rinnova un rapporto di amicizia e solidarietà reciproca, nel quale ci si impegna a rispettarsi e aiutarsi per la vita.

 

Infine in alcune zone, come a San Valentino in Abruzzo Citeriore, si accendono falò per purificare e allontanare le energie negative. Il fuoco simboleggia il potere eterno e rigeneratore del sole: “A la vigije de San Giuvanne se zòmbe lu foche, se sòne, s'abballe e se cande” – alla vigilia di S. Giovanni si salta il fuoco, si suona, si canta.

E dopo oltre 30 anni a Caramanico Terme torna la Fiera di San Giovanni, organizzata dall’Associazione CARA Esercenti. Il paese torna ad ospitare animali da fattoria, stand enogastronomici e attività tradizionali legate al periodo. Non perderla domenica 29 giugno 2025, noi di Majambiente ti accompagneremo lungo antichi tracciati percorsi dagli abitanti di Caramanico per giungere al fiume Orta. Durante l'escursione si racconteranno le usanze relative a questa festività così importante e alla fine dell'attività omaggeremo i nostri ospiti con un piccolo dono.

Unisciti a noi per 'L'antica fiera di San Giovanni e la Valle dell'Orta: il rito del ramaietto e dell'acqua'.

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